S02E09 - Gaetano Cinque e "Modelle per Egon Schiele"


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Nov 30 2020 11 mins  
È uscito il nono episodio della seconda stagione di Vitamina L dove torniamo in compagnia di Gaetano Cinque, che già è stato ospite del nostro Podcast il 27 aprile con l’episodio numero 2 della prima stagione dedicato al suo romanzo “Susanna e i vecchioni”, di cui vi invito a recuperare l’episodio.
Gaetano è nato a Portici (Na). Laureato in Lettere Classiche presso l’Università degli Studi di Napoli, dal 1973 vive a Brescia. Ha pubblicato diversi libri dal 2014 ad oggi, con Giovane Holden Una rivoluzione quasi perfetta, Una sana follia, Padre e figlio, Diario minimo di uno scrittore esordiente, Il romanzo di Diotima e appunto Susanna e i vecchioni, a inizio 2020. Ha conseguito il terzo premio al Concorso Nazionale di narrativa e saggistica Il Delfino (Marina di Pisa, 2015).
Oggi ci presenta il suo romanzo "Modelle per Egon Schiele".

Gaetano, oltre a parlarci del suo romanzo, risponde ad alcune domande tratte dal Questionario di Proust.

Giovane Holden Edizioni | www.giovaneholden.it

Sinossi "Modelle per Egon Schiele":
Breve, forte e ardente è la vicenda di Egon Schiele catturata in queste pagine.
L’Europa del primo Novecento, gonfia di tensioni represse, sta per collassare, e la crisi della società è il riflesso della crisi individuale: ognuno è in bilico su un abisso di mediocre passività. Il perbenismo asfissia la fantasia, l’immaginazione è lasciata preda della più cinica ottusità.
Lo Schiele di Gaetano Cinque, descritto lungo tutta la propria parabola artistica rivoluzionaria e scandalosa, rifugge le stantie formule accademiche, distanti dall’uomo. Arriva a consumare se stesso verso un ideale di arte che non si distacchi mai dalla sua unica vera fonte di ispirazione, la vita, piena, cruda, feroce e languida di eros, forza primigenia che ogni cosa domina e a cui ogni spirito deve cedere. I suoi quadri grondano di sferzante desiderio e di inesprimibile tragicità.
Ma questa figura di Schiele non è ben definibile se non messa in stretto rapporto con quelle che della sua ispirazione sono imprescindibili muse, un po’ amanti, un po’ amiche, un po’ tiranne e un po’ schiave. La torbida sorella Gerti, le tante donne di strada, la celebre Wally che già aveva conquistato il grande maestro Klimt, e poi l’enigmatica Edith, che diviene sua moglie e che porta all’estremo il suo conflitto interiore tra una libertà assoluta a cui non può abdicare e una armonia borghese che può dargli stabilità e protezione.
Una ambiziosa ricostruzione letteraria, che privilegia non tanto il puro dato biografico bensì la sfumatura interpretativa più intima e sfuggente della personalità dell’immortale artista austriaco.