Valzer per un amore. Le figure femminili nelle canzoni di Fabrizio De André


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Jun 06 2022 3 mins   2

Valzer per un amore: una vocazione, quella di De Andrè, ed una propensione all’arte in generale che inizia esattamente con la sua venuta al mondo.

Fabrizio nacque a casa e pare che il professor De Andrè, durante le ore di travaglio della signora Luisa Amerio, avesse messo sul giradischi proprio uno tra i brani più celebri di Gino Marinuzzi, compositore e direttore d’orchestra siciliano, “Valzer Campestre”. 

Quando, anni dopo, Fabrizio ha saputo del dolce aneddoto, ha voluto riprendere la melodia di Marinuzzi per scrivere le parole di quello che sarebbe poi diventato, appunto, “Valzer per un amore”. La melodia originale viene rispettata in ogni dettaglio, De Andrè si limita soltanto a rallentarne un po’ la velocità, quel che basta per aggiungere un tono di malinconia che sposa il testo e il senso dell’intera canzone. Innegabile dunque la propensione del cantautore nei confronti della musica popolare che, nel corso della propria produzione discografica, saprà analizzare in ogni sfumatura. 

Ancora una volta, protagonista del brano è l’amore, vittima dell’inesorabile scorrere del tempo che sfuma i colori della passione e del desiderio. Croce e delizia di ogni essere umano in età evolutiva, infatti, il tempo che scorre punta un faro sulla passione amorosa, sull’oggettiva bellezza della giovinezza che diventa via via meno scontata. 

L’intera canzone può dunque riassumersi in un invito ai piaceri dell’esistenza, un urlo di coscienza rafforzativo del “hic et nunc”, qui ed ora.

L’uomo corteggia la sua amata mettendo in scena una proiezione futura capace di trasformare l’avvenire in rimpianto, triste conseguenza del non aver vissuto degnamente il presente. E’ dunque una sorta di rifiuto all’essere reticente, limite per una vita piena. 

Infine, la presa di coscienza più dolorosa e al contempo necessaria  per meglio comprendere la precarietà di tutto ciò che spesso, per errore, tendiamo a considerare invece eterno. “Ma più ancora del tempo che non ha età, siamo noi che ce ne andiamo”. 

Insieme al maestro Gino Marinuzzi, è d’obbligo citare Pierre De Ronsard, compositore del sonetto che ha influenzato l’intera pubblicazione, in particolare nei versi  “Quand vous serez bien veille.”.

Il brano uscì come singolo sul lato B del LP 45 giri La canzone di Marinella, fu poi inserito nell’album “Nuvole Barocche” del 1969 e nell’album “Canzoni”, qui con diverso arrangiamento.

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L'AUTRICE / Lucia Lamboglia: https://instagram.com/lucia.lamboglia

LA NARRATRICE / Talìa Donato: https://www.instagram.com/taliadonato/

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Bibliografia:

Le storie dietro le canzoni - Walter Pistarini / https://deand.re/to/#vY4MP4A

Canzone dopo canzone - Guido Michelone / https://deand.re/to/#ds-vMhU

Prinçesa e altre regine - Concita De Gregorio / https://deand.re/to/#THYLa2s

Uomini e Donne di Fabrizio de André - Alfredo Franchini / https://deand.re/to/#KtRtVwA