Ingeborg Bachmann 𝘚𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘰𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘪𝘯𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘮𝘦, 𝘭𝘢 𝘭𝘢𝘴𝘤𝘪𝘰 𝘧𝘢𝘳𝘦


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Jun 20 2024 59 mins  
“In una clinica romana, in seguito alle scottature e alle ustioni che deve essersi procurata mentre era nella sua vasca da bagno, è morta la scrittrice più intelligente e più significativa che il nostro paese abbia prodotto in questo secolo”, scrive Thomas Bernhard qualche anno dopo la morte per fuoco di Ingeborg Bachmann (1926-1973). Lui la conosceva bene, come la conoscevano bene i molti amici che aveva incontrato nella sua vita vagabonda, di apolide inquieta, fra l’Austria dell’infanzia, la Svizzera, Parigi, Berlino e l’Italia dove impara a vivere nei suoi vent’anni, e vede e ascolta una gran quantità di cose che riversa in poesie e reportage, in saggi e articoli e interventi radiofonici, libretti d’opera e romanzi, lei che seppe dare voce ai più indefinibili ragionamenti in immagini precise, concrete.
Fra viaggi, città sognate e scoperte, amori difficili, sodalizi duraturi, proviamo a seguire le tracce di questa poeta imperdonabile, a rintracciarla nei suoi esilii, che rendono possibile la ricerca di un paese sognato: che è poi in fondo il paese della lingua perfetta, vagheggiata, capace di tenere la misura dell’esperienza con tanta forza da riuscire a comporre i conflitti.
A cura di Ilaria Gaspari

Ilaria Gaspari è filosofa e scrittrice. È nata a Milano. Ha studiato filosofia alla Scuola Normale di Pisa, poi si è addottorata a Parigi, all’università Paris I Panthéon-Sorbonne.
Tra i suoi libri: “Etica dell’acquario” (Voland 2015), "Ragioni e sentimenti. L’amore preso con filosofia" (Sonzogno 2018), "Lezioni di felicità. Esercizi filosofici per il buon uso della vita" (Einaudi 2019, tradotto in diversi Paesi), “Vita segreta delle emozioni" (Einaudi 2021), “A Berlino con Ingeborg Bachmann” (Giulio Perrone 2022), “La reputazione” (Guanda 2024).
Collabora con diverse testate giornalistiche, tv e radio. Tiene corsi di scrittura alla Scuola Holden e alla Scuola Omero.