In questo finale di stagione viaggeremo in compagnia dell'artista Rita Vitali Rosati.
Rita Vitali Rosati, di origine milanese, è un'artista suggestiva e provocatrice che lascia il segno, a livello creativo e personale. Attualmente sta promuovendo il suo ultimo capolavoro, un libro fotografico a tiratura limitata: AMMMORTE.
Una raccolta di fotografie evocative per afferrare il reale.
AMMMORTE prende forma e consistenza da una convinzione, quella che riconosce e condivide gli ideali legati alla lotta contro la pena di morte.
AMMMORTE è il risultato di un reiterato esercizio di scatti fotografici come di altrettanti prelievi da un suo esuberante archivio dove ritratti e ambientazioni reali sono la trama distinta di un’operazione mentale che pone l’accento anche sulla distinzione tra fotografo tout court e fotografo concettuale.
AMMMORTE è un libro – opera, quasi un documentario su carta, dove la parola è sostituita dall’immagine in sequenza. Un racconto per immagini, utilizzando storie, volti, incontri tra individui in scenari ambientali diversi, fotografati in un dialogo continuo e immediato.
La finalità di questo progetto è quella di mettere un accento forte, poeticamente impeccabile, sulla “pena di morte”. Per interagire con l’urgenza di stimolare sollecitazioni, commenti, testimonianze, sguardi fissi su un problema più che mai attuale in uno scenario mondiale ancora di emergenza.
La sequenza e il ritmo del racconto sono risolti con l’utilizzo di un drammatico bianco e nero, alternato da un’impaginazione serrata, lineare, rigida.
Rita Vitali Rosati, di origine milanese, è un'artista suggestiva e provocatrice che lascia il segno, a livello creativo e personale. Attualmente sta promuovendo il suo ultimo capolavoro, un libro fotografico a tiratura limitata: AMMMORTE.
Una raccolta di fotografie evocative per afferrare il reale.
AMMMORTE prende forma e consistenza da una convinzione, quella che riconosce e condivide gli ideali legati alla lotta contro la pena di morte.
AMMMORTE è il risultato di un reiterato esercizio di scatti fotografici come di altrettanti prelievi da un suo esuberante archivio dove ritratti e ambientazioni reali sono la trama distinta di un’operazione mentale che pone l’accento anche sulla distinzione tra fotografo tout court e fotografo concettuale.
AMMMORTE è un libro – opera, quasi un documentario su carta, dove la parola è sostituita dall’immagine in sequenza. Un racconto per immagini, utilizzando storie, volti, incontri tra individui in scenari ambientali diversi, fotografati in un dialogo continuo e immediato.
La finalità di questo progetto è quella di mettere un accento forte, poeticamente impeccabile, sulla “pena di morte”. Per interagire con l’urgenza di stimolare sollecitazioni, commenti, testimonianze, sguardi fissi su un problema più che mai attuale in uno scenario mondiale ancora di emergenza.
La sequenza e il ritmo del racconto sono risolti con l’utilizzo di un drammatico bianco e nero, alternato da un’impaginazione serrata, lineare, rigida.