La comunicazione del rischio sanitario non è qualcosa che si improvvisa e che dura il tempo di un’emergenza sanitaria. È un’azione di informazione costante e pianificata, che inizia in tempi ordinari e prepara per quelli straordinari, che lavora per ottenere la fiducia consapevole dei cittadini, non per pretenderla.
In questo anno e mezzo di pandemia abbiamo assistito a una comunicazione istituzionale del rischio piuttosto carente, ora paternalistica, ora allarmistica.
La comunicazione del rischio deve saper diffondere informazioni in modo trasparente, corretto e continuo.
Chi si occupa di comunicazione deve saper entrare in empatia con le persone, ascoltarle, prenderle per mano. È un lavoro complesso ma è fondamentale per gestire una crisi sanitaria.
In questa puntata Giuseppe De Marco intervista Angelica Giambelluca sul tema della comunicazione del rischio e su quanto si è fatto in Italia durante questa pandemia.
Per alcuni spunti sono state riprese fonti di Epicentro, portale di epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità
In questo anno e mezzo di pandemia abbiamo assistito a una comunicazione istituzionale del rischio piuttosto carente, ora paternalistica, ora allarmistica.
La comunicazione del rischio deve saper diffondere informazioni in modo trasparente, corretto e continuo.
Chi si occupa di comunicazione deve saper entrare in empatia con le persone, ascoltarle, prenderle per mano. È un lavoro complesso ma è fondamentale per gestire una crisi sanitaria.
In questa puntata Giuseppe De Marco intervista Angelica Giambelluca sul tema della comunicazione del rischio e su quanto si è fatto in Italia durante questa pandemia.
Per alcuni spunti sono state riprese fonti di Epicentro, portale di epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità