Uno scatolone di libri incautamente acquistato in un momento di debolezza oggi ci fa parlare di Umberto Eco, Jocelyn Haley, Ernest Hemingway, Giuseppe Ungaretti, George Steiner. E alla fine tra monaci medievali, ninfe dagli occhi verdi, alcolizzati, poeti ermetici e critici letterari comprendiamo come ogni atto comunicativo comporti sempre l’atto del “decifrare”, anche quando si comunica nella stessa lingua. Ma che fatica però. Forse aveva ragione Wittgenstein: “su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere”.