Feb 22 2025 2 mins
La presidenza Trump, perlomeno per quanto concerne la politica estera, ha iniziato andando ben al di là di quelle che potevano essere le nostre più fosche aspettative. Che dire, infatti, delle desolanti novità che sono emerse durante l’incontro che si è tenuto a Riad, sotto la graziosa ospitalità di un principe saudita noto, oltreché per i miliardi di dollari che – beato lui – movimenta in tutto il Pianeta, anche per aver fatto eliminare con una motosega un giornalista che gli dava fastidio? Che dire del vergognoso e distorto scenario geopolitico, in cui a recitare la parte del provocatore e del dittatore sarebbe adesso quel povero “attore comico di scarso successo” che, da tre anni, si batte come un disperato per garantire l’indipendenza e le libertà democratiche del suo Paese? Povero Putin, così pesantemente calunniato, in questi ultimi tempi, dalla propaganda di un’Europa illiberale che si è persino permessa di rinfacciargli i bombardamenti sui civili, le stragi come quella di Bucha o la deportazione di migliaia di bambini ucraini andati a finire chissà dove...Meno male che adesso, a ridargli una patente di rispettabilità internazionale, è arrivato il palazzinaro newyorkese, spiegandoci come l’alleato dell’Iran e della Cina - e cioè dei due peggiori nemici (almeno fino ad un momento fa) degli Stati Uniti - sia, in realtà, un interlocutore più che affidabile e col quale poter costruire un radioso futuro fatto di pace e sicurezza. Apprendiamo, quindi – e, questa volta, non da Lavrov o da Peskov, ma direttamente da Washington - che è stata l’Ucraina con le sue insane pretese a causare la guerra. Complimenti, dunque, alla macchina comunicativa del Cremlino se è riuscita, così rapidamente, a trasformare quello che, in teoria, dovrebbe essere l’uomo più autorevole del mondo in un penoso megafono di diffusione delle sue più colossali ed improponibili fandonie.
È evidente che Trump, manifestamente inadeguato sul piano della cultura geopolitica, non ha la minima idea di ciò che dice, non conoscendo affatto la storia russa e non avendo, evidentemente, al suo fianco nemmeno qualcuno che gliela racconti bene, illuminandolo sul come stiano veramente le cose.
Purtroppo, l’improvvisazione ed il deficit culturale di questa nuova Amministrazione americana, non potranno che produrre conseguenze disastrose a livello planetario.
Putin non sarà magari un raffinato intellettuale, ma, a differenza di Trump, conosce senz’altro la storia russa ben più a fondo di quanto il suo nuovo sodale conosca quella degli Stati Uniti... e soprattutto, sulla falsa riga dei grandi leader sovietici del Novecento, è portato a pensare che il fattore politico debba prevalere su ogni altro tipo di considerazione. Ecco perché non si pone il benché minimo scrupolo nel mandare al macello migliaia e migliaia di suoi soldati come se nulla fosse. A lui non interessano i valori legati al rispetto della vita e della dignità umana, ma solamente gli obbiettivi che si è messo in testa di dover raggiungere.
Di fronte a lui, un tipo come Trump più che rabbia, fa quasi tenerezza, come la farebbe un ladruncolo di periferia che si volesse mettere in affari con don Vito Corleone.
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È evidente che Trump, manifestamente inadeguato sul piano della cultura geopolitica, non ha la minima idea di ciò che dice, non conoscendo affatto la storia russa e non avendo, evidentemente, al suo fianco nemmeno qualcuno che gliela racconti bene, illuminandolo sul come stiano veramente le cose.
Purtroppo, l’improvvisazione ed il deficit culturale di questa nuova Amministrazione americana, non potranno che produrre conseguenze disastrose a livello planetario.
Putin non sarà magari un raffinato intellettuale, ma, a differenza di Trump, conosce senz’altro la storia russa ben più a fondo di quanto il suo nuovo sodale conosca quella degli Stati Uniti... e soprattutto, sulla falsa riga dei grandi leader sovietici del Novecento, è portato a pensare che il fattore politico debba prevalere su ogni altro tipo di considerazione. Ecco perché non si pone il benché minimo scrupolo nel mandare al macello migliaia e migliaia di suoi soldati come se nulla fosse. A lui non interessano i valori legati al rispetto della vita e della dignità umana, ma solamente gli obbiettivi che si è messo in testa di dover raggiungere.
Di fronte a lui, un tipo come Trump più che rabbia, fa quasi tenerezza, come la farebbe un ladruncolo di periferia che si volesse mettere in affari con don Vito Corleone.
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