Via libera finale dell Eurocamera al Patto di stabilità, i partiti italiani si astengono


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Apr 23 2024 67 mins   154

I deputati europei hanno approvato oggi (367 voti a favore, 161 contrari e 69 astenuti), martedì 23 aprile, l annosa riforma del Patto di Stabilità e di Crescita, dopo due anni di acceso negoziato tra i paesi membri e poi tra Parlamento e Consiglio. Il testo introduce nuovi margini di flessibilità rispetto all impianto precedente. Il tentativo è di associare al risanamento dei conti pubblici nuove riforme e nuovi investimenti. C'è da chiedersi tuttavia se la riforma risponderà alle ingenti necessità di investimento dell Unione europea. Il testo, che era stato negoziato a dicembre dai ministri delle Finanze e poi concordato a febbraio con i rappresentanti dell'Eurocamera, ora dovrà ricevere l'ultimo timbro dal Consiglio, in calendario il prossimo lunedì 29 aprile. Nelle votazioni di oggi, tre in tutto, i partiti italiani nel complesso si sono astenuti, sia quelli della maggioranza di governo che quelli all opposizione. Nel dicembre scorso, quando il Consiglio approvò la propria posizione negoziale, il ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti dette il suo benestare definendo più realistiche le nuove regole. Il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni ha ricordato alcune particolarità di una riforma che egli ha definito un «buon compromesso». Ha notato «l esclusione dall indicatore di spesa netta del cofinanziamento nazionale nei programmi dell Unione» (pari a 29 miliardi di euro, secondo una ricerca del gruppo parlamentare verde). Ha anche messo l accento sul fatto che il nuovo provvedimento «presta maggiore attenzione agli aspetti sociali».
Ne parliamo con Daniel Gros - direttore dell'Institute for european policy making della Bocconi

Fisco, slittano misure su Irpef-Ires. Nella bozza del decreto bonus di Natale di 100 euro per le famiglie monoreddito

Slitta il decreto legislativo sulla revisione del regime delle imposte sui redditi Irpef e Ires, inizialmente atteso al consiglio dei ministri di oggi. Il provvedimento, nelle cui bozze figurava il bonus tredicesime, non è infatti all ordine del giorno della riunione. Il decreto, secondo quanto si apprende, andrà in Cdm per l esame preliminare la prossima settimana. Secondo le bozze circolate nelle ultime ore, il provvedimento prevede un bonus di Natale fino a 100 euro per le famiglie monoreddito. A beneficiarne saranno i lavoratori dipendenti con redditi fino a 28mila euro che hanno moglie e almeno un figlio a carico. Il contributo arriverà direttamente in busta paga e sarà pagato dal datore di lavoro con la tredicesima mensilità. Nell ordine del giorno compare invece lo schema di disegno di legge con disposizioni e delega al Governo in materia di intelligenza artificiale. Dall'ultima versione del provvedimento fiscale era saltato il bonus da 80 euro comparso nelle prime bozze del decreto sulla riforma Irpef e Ires. Come ha sottolineato a più riprese il viceministro all Economia, Maurizio Leo, l intervento ipotizzato di sostegno alle famiglie con redditi più bassi è ancora in fase di istruttoria degli uffici «per mettere a punto un decreto che sia compatibile con le esigenze di dei contribuenti e al tempo stesso rispettoso degli equilibri di finanza pubblica». Un equilibrio che a questo punto potrebbe essere trovato proprio sul contributo fino a 100 per chi ha moglie e figlio a carico e con reddito fino a 28mila euro. Il costo stimato è di 100 milioni di euro da finanziare con le maggiori entrate attese dal nuovo concordato preventivo biennale.
Ne parliamo con Alberto Orioli, vicedirettore Il Sole 24 Ore.

Bene Tim, in assemblea il 24% per la lista del cda. Confermati Labriola e Figari

Tra i titoli principali della Borsa milanese, seduta in rialzo per Telecom Italia +2,58%(alle 17)  nel giorno dell assemblea dopo che il 24% ha votato per la lista presentata dal cda uscente che vede Pietro Labriola riconfermato come ceo e Alberta Figari come presidente. La lista di Merlyn ha avuto il 2,3% mentre Bluebell l 1,1 per cento. Vivendi, primo socio con il 24% circa, aveva annunciato l'astensione dal voto sulle liste per il rinnovo del cda e su tutti gli altri punti, tranne che sulla lista per il collegio sindacale che la stessa media company ha presentato.
Ne parliamo con Andrea Biondi - Il Sole 24 Ore