Riecheggiano qui a Olympia i gol e l’esultanza del compianto Totò Schillaci, che oltre a essere stato eroe delle notti magiche dei mondiali di Italia 90, fu anche nella seconda metà degli anni Novanta, uno dei grandi campioni del calcio europeo (e pure sudamericano) che migrarono in Giappone per rilanciare la passione per il calcio nel Sol Levante, ponendo le basi per un movimento che oggi è solido e presente tra le grandi realtà del football mondiale.
Ma non è mancato chi in quegli anni e ancora oggi, ha fatto il percorso inverso, dal Giappone all'Europa, e persino all'Italia, per inseguire il proprio sogno calcistico. E quella che vi raccontiamo oggi a Olympia è una storia davvero particolare, che parte da Kobe, in Giappone, per arrivare in un piccolo borgo abruzzese, Ripa Teatina, in provincia di Chieti, cittadina d'origine del padre di Rocky Marciano e dell'altro campione del mondo di boxe Rocky Mattioli, per arrivare poi tra Brescia e Milano, dove ora vive il nostro ospite di oggi. Partito da Sol Levante col sogno di divenire calciatore, in Italia Akira Yoshida ha scoperto la passione per il cobo e la propria attitudine imprenditoriale, ma soprattutto il calore e l’accoglienza di una comunità che lo ha saputo aiutare nei momenti più difficili, in un legame scandito da gol, ramen e… arrosticini!!