Il plenum del CSM il 22 gennaio 2025, ha adottato tra le altre delibere,
una sulle Residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza note come Rems, su proposta della Nona commissione, la Commissione dei rapporti istituzionali nazionali e internazionali, attività di formazione, esecuzione penale. Il Consiglio Superiore della Magistratura, ha preso atto del documento predisposto dalla Commissione mista per i problemi della magistratura di sorveglianza relativo alle problematiche connesse alle REMS. In particolare, il documento analizza le questioni giuridiche, pratiche e organizzative poste da tali strutture per sottoporre ai competenti organi (Ministero della Giustizia e Ministero della Salute) delle proposte aventi a oggetto: l'ampliamento dei posti disponibili, per ridurre le liste di attesa; il monitoraggio dei dati; l'istituzione di un albo specializzato di periti per la valutazione della capacità di intendere e volere e della pericolosità sociale; l'implementazione degli scambi informatici fra servizi sanitari e magistratura, per rendere più celere l’intervento di quest'ultima; il potenziamento delle strutture specialistiche negli istituti penitenziari;
l'attribuzione al Ministero della Giustizia della gestione delle REMS; l'individuazione di REMS di alta sicurezza.
La legge 81 del 2014 prevede che il ricovero in REMS avvenga solo laddove il servizio sanitario territoriale non ha alternative possibili di presa in carico del paziente. La privazione della libertà è l'extrema ratio. L'aver imposto un "tetto massimo" di presenze è necessario, quindi, anche in un'ottica di deterrenza per i giudici costretti a valutare tutti i percorsi alternativi possibili prima di disporre il ricovero. Questo all'inizio era un aspetto molto criticato ma è un baluardo da difendere - osserva Michele Miravalle, professore associato dell'Università di Torino - perché il ritorno agli Ospedali psichiatrici giudiziari, se decade il numero chiuso, è a un passo.
È il magistrato, sulla base di una perizia psichiatrica, a disporre la misura del ricovero in una Rems. Nel giro delle Rems si è sentita la necessità di istituire un albo specializzato di periti per la valutazione della capacità di intendere e volere e della pericolosità sociale;
perché tante perizie rimandano alle Rems, ma diversi utenti causa perizie frettolose , non sono da Rems, e vanno a occupare posti dedicati a persone che hanno realmente bisogno di andare in una Rems.
Un elemento critico della delibera, tra gli altri, è quello di riportare la gestione e la responsabilità della REMS nell'ambito della giustizia, riducendo la psichiatria a mera esecutrice. L’altro elemento importante grave è la mancanza di un'accurata analisi epidemiologica che è limitata ad alcuni dati relativi alla sola lista di attesa (per altro imprecisi). Quindi la stima del fabbisogno dei posti in Rems dipende dal metodo e dal modello di riferimento relativi alle normative e percorsi Il titolo e sommario della puntata di oggi
una sulle Residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza note come Rems, su proposta della Nona commissione, la Commissione dei rapporti istituzionali nazionali e internazionali, attività di formazione, esecuzione penale. Il Consiglio Superiore della Magistratura, ha preso atto del documento predisposto dalla Commissione mista per i problemi della magistratura di sorveglianza relativo alle problematiche connesse alle REMS. In particolare, il documento analizza le questioni giuridiche, pratiche e organizzative poste da tali strutture per sottoporre ai competenti organi (Ministero della Giustizia e Ministero della Salute) delle proposte aventi a oggetto: l'ampliamento dei posti disponibili, per ridurre le liste di attesa; il monitoraggio dei dati; l'istituzione di un albo specializzato di periti per la valutazione della capacità di intendere e volere e della pericolosità sociale; l'implementazione degli scambi informatici fra servizi sanitari e magistratura, per rendere più celere l’intervento di quest'ultima; il potenziamento delle strutture specialistiche negli istituti penitenziari;
l'attribuzione al Ministero della Giustizia della gestione delle REMS; l'individuazione di REMS di alta sicurezza.
La legge 81 del 2014 prevede che il ricovero in REMS avvenga solo laddove il servizio sanitario territoriale non ha alternative possibili di presa in carico del paziente. La privazione della libertà è l'extrema ratio. L'aver imposto un "tetto massimo" di presenze è necessario, quindi, anche in un'ottica di deterrenza per i giudici costretti a valutare tutti i percorsi alternativi possibili prima di disporre il ricovero. Questo all'inizio era un aspetto molto criticato ma è un baluardo da difendere - osserva Michele Miravalle, professore associato dell'Università di Torino - perché il ritorno agli Ospedali psichiatrici giudiziari, se decade il numero chiuso, è a un passo.
È il magistrato, sulla base di una perizia psichiatrica, a disporre la misura del ricovero in una Rems. Nel giro delle Rems si è sentita la necessità di istituire un albo specializzato di periti per la valutazione della capacità di intendere e volere e della pericolosità sociale;
perché tante perizie rimandano alle Rems, ma diversi utenti causa perizie frettolose , non sono da Rems, e vanno a occupare posti dedicati a persone che hanno realmente bisogno di andare in una Rems.
Un elemento critico della delibera, tra gli altri, è quello di riportare la gestione e la responsabilità della REMS nell'ambito della giustizia, riducendo la psichiatria a mera esecutrice. L’altro elemento importante grave è la mancanza di un'accurata analisi epidemiologica che è limitata ad alcuni dati relativi alla sola lista di attesa (per altro imprecisi). Quindi la stima del fabbisogno dei posti in Rems dipende dal metodo e dal modello di riferimento relativi alle normative e percorsi Il titolo e sommario della puntata di oggi