“Scritto e raccontato da Diego Alverà, tratto dal libro “Oltre. Storie di eroi e antieroi dello sport” (Ultra Sport).
Manlio era una persona speciale, difficile da catalogare, talvolta anche da comprendere. Fumava calcio, calciava con filosofia e passava spesso da lucide visioni a idee decisamente più sfumate. Aveva un solo grande difetto: capiva al volo le persone. Ne intuiva le derive più nascoste e segrete. Era così che aveva imparato a difendersi dal calcio e dalla sua retorica. Di quel mondo infatti conosceva tutto, pieghe ed ombre incluse. La vita, forse, gli rimaneva un tantino oscura.”
Manlio era una persona speciale, difficile da catalogare, talvolta anche da comprendere. Fumava calcio, calciava con filosofia e passava spesso da lucide visioni a idee decisamente più sfumate. Aveva un solo grande difetto: capiva al volo le persone. Ne intuiva le derive più nascoste e segrete. Era così che aveva imparato a difendersi dal calcio e dalla sua retorica. Di quel mondo infatti conosceva tutto, pieghe ed ombre incluse. La vita, forse, gli rimaneva un tantino oscura.”